cataratta

Quali sono i rischi nel primo periodo postoperatorio?
Nelle prime due settimane dopo l’operazione il rischio di infezioni è ancora molto alto. Pertanto il paziente dovrà rispettare esattamente le scadenze fissate dall’oculista per le visite di controllo. In caso di insorgenza di qualsiasi disturbo visivo sono necessarie visite di controllo straordinarie. Anche un’infezione – se scoperta subito – può essere trattata ottimamente.

Vi sono rischi tardivi? Che cosa può succedere dopo 10 o 20 anni?
Attualmente non vi sono segni di rischi tardivi, le prime lenti artificiali impiantate circa 40 anni fa vengono ancora tollerate senza problemi.

Come viene fissata nell’occhio la lente artificiale?
La lente artificiale viene agganciata nella sottilissima e lucida membrana naturale del cristallino. E’ impercettibilmente più pesante dell’acqua e si stabilizza da sola con piccole molle.
Si avverte la presenza della lente artificiale nell’occhio?
No. A differenza di una lente a contatto, non si ha la sensazione di un corpo estraneo nell’occhio né si devono temere fenomeni di rigetto.

Una lente artificiale può essere sostituita?
Sì. Sono state messe a punto speciali tecniche operatorie non invasive che consentono di sostituire una lente impiantata con una nuova praticando un taglio minimo.

Che cosa significa “un taglio minimo”?
E’ sufficiente una piccolissima apertura di soli 2,5 mm per eseguire tutte le fasi dell’operazione. Un allargamento del taglio a 3,0 – 3,5 mm è sufficiente per inserire una moderna lente pieghevole.

Come è possibile rimuovere una lente grande da 10 a 11 mm e spessa 5-6 mm attraverso questa piccola apertura?
Con l’ausilio di onde a ultrasuoni di breve durata e ad azione mirata è possibile frantumare nell’occhio il tessuto del cristallino opaco, per poi aspirarlo. Se il tessuto è più duro, come nella cataratta avanzata, è necessaria una maggior quantità di energia a ultrasuoni. E’ inoltre possibile intervenire alcuni giorni prima dell’intervento chirurgico con un laser speciale per frantumare il nucleo duro del cristallino, in modo che al momento dell’operazione sia necessaria una minore quantità di energia a ultrasuoni.

Che tipo di anestesia viene praticata?
L’anestesia è quella “topica” o “locale” mediante gocce e una piccola iniezione sulla congiuntiva.

E’ necessario un trattamento ospedaliero?
No, è un intervento ambulatoriale.

A che cosa si deve prestare attenzione dopo un’operazione alla cataratta?
Non sfregare o comprimere l’occhio appena operato.
Non sdraiarsi sul lato dell’occhio appena operato.
Assumere secondo le indicazioni i medicamenti oftalmici prescritti.
Guidare l’automobile è permesso se, dopo aver effettuato un test della vista, l’oculista ritiene che la ritrovata funzione visiva lo consenta.
Nei primi tempi evitare sforzi fisici particolarmente impegnativi.
Di norma il nuoto e la sauna sono possibili dopo 10 giorni.
Si dovrebbero portare occhiali da sole a causa dell’ipersensibilità alla luce e contro le correnti d’aria.

Che cosa posso comunque fare subito dopo l’operazione?
può guardare la televisione
può andare a passeggio
a seconda della funzione visiva (parere dell’oculista) leggere e guidare l’automobile, muoversi e avere una condotta normale
non sono più necessarie le particolari limitazioni imposte prima dell’intervento

Sono molto miope.
Sono molto ipermetrope.
Per me valgono le stesse indicazioni?

Si. In particolare, se si calcola con precisione la gradazione della lente, ha il vantaggio di liberarsi dei suoi pesanti occhiali da vista. La lente che le viene impiantata nell’operazione può essere tarata in modo tale da consentirle dopo l’operazione di non portare più occhiali oppure di portarne di molto leggeri con lenti sottilissime. In molti casi portare gli occhiali durante la normale attività quotidiana è del tutto superfluo; è necessario solo per particolari attività e per la guida dell’automobile.

Sono astigmatico. Come stanno le cose in questo caso?
Un’atigmatismo può a volte essere corretto durante l’operazione alla cataratta. Chieda al chirurgo se nel suo caso è possibile!

Che cos’è una cataratta secondaria?
Per cataratta secondaria si intende un opacamento della membrana del cristallino – la capsula – dietro la lente di plastica.

Come, quando e con quale frequenza si manifesta?
Si manifesta se si opacizza la superficie posteriore della capsula del cristallino, nella quale la lente artificiale è stata inserita. I motivi non sono ancora ben noti. Normalmente la probabilità di insorgenza della cataratta secondaria è compresa fra il 25 e il 30% dei casi entro i primi due anni dall’operazione.

Come viene curata?
A livello ambulatoriale è possibile eliminare l’opacamento dietro la lente artificiale con un breve trattamento laser indolore.

Quali rischi comporta questo trattamento?
Nessuno, ma per motivi di sicurezza è necessario controllare la retina, come misura preventiva, a intervalli regolari, poiché è stato riferito di casi isolati di distacco della retina dopo il trattamento della cataratta secondaria.

Quali sono le tecniche innovative?
Le nuove lenti pieghevoli in acrile, secondo la prima osservazione a lungo termine di 3 anni, consentono di ridurre notevolmente l’insorgenza della cataratta secondaria. Una nuova lente pieghevole a rifrazione multipla in silicone consente al paziente, in molti casi, di vedere contemporaneamente da vicino e da lontano senza occhiali. Il miglioramento della strumentazione rende possibile tecniche operatorie meno invasive.